A C O N I T U M N A P E L L U S - Famiglia Rununculaceae
In italiano: Aconito napello
In Italia la sua presenza è stata accertata in Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige.
Secondo le indicazioni dei principali portali specializzati (Acta Plantarum, Flora Italiana e Dryades Project) e stando alle loro mappe di distribuzione regionale, nel Veneto la presenza dell’Aconito pare sia stata “segnalata per errore”.
Da ciò deriva l’incerta attribuzione alla specie dei soggetti da noi avvistati e qui esposti. Incertezza accentuata dall’esistenza di varie sub-specie, varietà e ibridi, che rende ancor più complessa la corretta classificazione.
Entità indigena, non protetta, è una pianta erbacea dotata di robusto fusto sotterraneo detto rizoma.
Habitat tipico: zone a mezz’ombra di pascoli alpini ricchi di humus e di sostanza organica, a quote tra 600 e 2600 metri. Fiorisce in luglio e agosto.
Attenzione: a dispetto della sua bellezza, Aconitum napellus, come tutte le specie del genere, contiene diversi alcaloidi tra cui l’aconitina, un potente veleno, letale anche a dosi ridottissime: i sintomi dell’avvelenamento sono un forte calore a gola e ventre, secchezza della lingua, vomito, diarrea, aritmie fino all’arresto cardiaco.
Anche il semplice contatto con le mani può essere pericoloso.
Dov’è possibile trovarlo?
Ci pare più semplice indicare i luoghi dove noi lo abbiamo avvistato e descrivere il percorso per raggiungerli:
Foto A.: Avvistamento del luglio 2108, nei pressi di Malga Mondeval de Sot m. 1841.
Da Toffol m.1458 si percorre la stretta forestale asfaltata, segnavia CAI 465, che porta in poco più di 2 km. a Malga Pien de Vacia m.1650. (Va però tenuto conto che la malga è più piacevolmente raggiungibile seguendo il bel sentiero nel bosco che s’imbocca accanto all'Hotel Ca' del Bosco).
Dalla malga si prosegue sulla strada asfaltata (che da qui non è più percorribile in auto), fino allo slargo denominato Piera de l’Autà m.1759.
Qui evidenti cartelli indicano la direzione da prendere per imboccare il sentiero CAi 456 che conduce alla Malga Mondeval de Sot e, più oltre, alla Forcella Ambrizzola.
Raggiunta la malga, si continua sul sentiero 456 e poco oltre ecco apparire davanti a noi i Lastoni di Formin e il Piz de Mondeval.
Poco prima di raggiungere il ponticello in legno che attraversa il torrente formatosi poco più in quota dalla confluenza del Rio Mondeval con il Rio Ambrizzola, si potrà avvistare l’Aconito che emerge tra l’erba con il suo blu intenso.
Foto B: Lungo la SP 638 che da Selva di Cadore sale al Passo Giau, circa 3 km. prima del passo, sulla sinistra, si trova il Rifugio Fedare m.2000.
Parte da qui il sentiero CAI 463 verso il Monte Pore m2405.
Lungo questo sentiero è stato da noi avvistato l’esemplare di cui alla foto B, nel luglio 2019.
L’ascesa al Monte Pore, per chi volesse compierla, comporta circa 400 metri di dislivello su terreno in alcuni tratti ripido e costituito da brecciame minuto. Si richiede attenzione e piede fermo, soprattutto in discesa.
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